Ciao tentacoline! Sicuramente conoscete il dottore più famoso odiato ma al tempo stesso amato della tv: il Dottor House! Purtroppo è andata in onda qualche giorno fa l’ultima puntata, la serie infatti chiude i battenti dopo 8 anni.
All good things come to an end.. tutte le cose migliori prima o poi giungono al termine.. House ci dice addio con l’ultimo episodio “Everybody dies” parafrasando la sua celebre frase cavallo di battaglia: everybody lies..
Era il 2004 quando Gregory House fece la sua prima apparizione sullo schermo, all’epoca i telefilm medical, che erano ambientati in ospedali e avevano come protagonisti medici impazzavano, pure troppo, ricordate ER e general hospital? forse proprio per questo motivo non ho mai voluto seguirlo.. e invece mi sbagliavo perchè house è unico nel suo genere, ed era proprio questo l’intento dei suoi autori..
Inanzitutto il protagonista, non è il classico tipo di medico, anzi è un personaggio molto emblematico, tutta la serie è incentrata su riflessioni di carattere etico, religioso e medico.
Il suo modus operandi prende ispirazione dall’opera letteraria di Sherlok Holmes. Il modo in cui “indaga” sui vari casi, il suo rapporto con l’amico Wilson, la dipendenza dal vicodin. House mostra scarsa simpatia per i suoi pazienti, e non li va quasi mai a visitare, ciò gli permette di avere maggiore tempo a disposizione per risolvere enigmi patologici.
Il suo “segreto” è quello di diagnosticare le malattia scoprendo segreti e bugie dei suoi pazienti, giustificando parzialmente i suoi atteggiamenti per via di una menomazione della gamba destra che gli impedisce di camminare correttamente e cerca di alleviare questo dolore con un potente antidolorifico, il Vicodin, al quale ormai è completamente assuefatto. Anche se nell’essenza è comunque un individuo coscienzioso ed estremamente sensibile, non ama visitare i suoi pazienti, lo fa solo se costretto dalle situazioni, giustificando il suo comportamento con la celebre frase everybody lies (tutti mentono).
Per tutte queste ragioni è il medico più burbero ma anche quello più amato, alla fine di ogni episodio tutti si rendono conto che alla fine House ha sempre ragione. E col passare delle varie stagioni lo spettatore si rende conto sempre più che House in fondo in fondo è un tenerone, è vero che “everybody lies” ma è anche vero che tutti hanno bisogno di essere amati e Gregory ha bisogno dell’amore di Cuddy e del suo migliore amico Wilson.
All’inizio di ogni episodio viene presentato il momento subito precedente a quello in cui il futuro paziente inizia a sentirsi male (a volte un’altra persona sembra essere malata e manifesta sintomi leggeri prima di questo momento) seguito dalla sigla iniziale: in seguito House, dopo aver letto la diagnosi, propone alla sua squadra una diagnosi e scrive i sintomi su una lavagnetta con un pennarello: ogni membro propone una malattia e si procede con i vari test finché non viene trovata la soluzione, fornita quasi sempre da House, spesso illuminato da un discorso con Wilson su un argomento non pertinente alla diagnosi.
Frequentemente ci sono degli ostacoli alla risoluzione del caso: condizioni particolari della salute del paziente che impediscono di eseguire esami , dilemmi etici o il paziente stesso, che ostacola una diagnosi, mentendo per nascondere un proprio segreto ; House deve perciò riuscire ad aggirare questi problemi per poter formulare una diagnosi.
Dr. House è spesso filmato usando il metodo walk and talk, tecnica di ripresa usata anche in molte altre serie televisive. La tecnica consiste nell’uso di una carrellata per le riprese, mostrando due o più personaggi camminare mentre parlano. La produttrice esecutiva ha affermato che questa tecnica viene usata spesso perché «inserire una scena in movimento è un… modo per creare urgenza e intensità».
Per chi non l’avesse ancora vista, non voglio spoilerare, comunque l’ultima puntata è stata una sorta di mega riflessione con tutti i personaggi principali delle stagioni precedenti. Un episodio pieno di suspance che ci ha tenuti incollati allo schermo della tv fino all’ultimo minuto..
C’erano tutti, tranne una grande assente: Lisa Edelstein, ovvero la dottoressa Cuddy, amministratore per le prime sette stagioni del Princeton-Plainsboro Teaching Hospital, e grande amore di House. Che la Edelstein non avrebbe partecipato alla puntata finale era noto da tempo, ma la sua assenza si è fatta comunque sentire in questa vera e propria rimpatriata finale: c’era Olivia Wilde (il dottor Tredici), Jennifer Morrison, ovvero il dottor Cameron, c’erano Amber Tamblyn e Sela Ward, il primo amore di House e naturalmente c’erano i personaggi e gli interpreti che per otto anni e 177 puntate hanno dato vita al medical drama creato da David Shore: Jesse Spencer (il Dott. Chase), Omar Epps, ovvero Foreman, e il migliore amico di House, l’oncologo James Wilson, ovvero Robert Sean Leonard, a cui House, in questa ultima puntata, rende omaggio ricordando L’attimo fuggente, il film che lanciò Leonard nel mondo della settima arte.
La puntata finale di House è stata preceduta da un’ora di retrospettiva in cui lo stesso Hugh Laurie ha raccontato il dietro le quinte di questi otto anni dello show. Laurie ha fatto così conoscere al pubblico i tanti collaboratori che hanno reso possibile House, dalle truccatrici agli elettricisti, dal contabile a chi si occupava dei pasti. Hugh Laurie si è anche raccontato in un lungo articolo sul settimanale Entertainment Weekly.
«House è stato per me una dolcissima musica da camera, con intervalli perfettamente soddisfacenti, con cadenze e ritmi. Ma per ottenere quel risultato, nel nostro show come accade con la musica, occorreva una perfetta sintonia in ogni parte dell’ensemble d’orchestra». Secondo Laurie il successo di House è dovuto al fatto che «ha posto al pubblico una serie di domande: vale la pena usare maniere rudi per un buon fine? Può un’azione essere buona, se il motivo per cui la si compie è deplorevole? Cosa definisce un amico e cosa si arriva a fare per amicizia? Non so se abbiamo dato una risposta a queste domande, ma ci abbiamo provato e un larghissimo numero di persone intorno al mondo hanno risposto con entusiasmo a questo nostro sforzo, e sono orgoglioso di questo».
E voi l’avete vista? cosa ne pensate del dottore più famoso e misantropo del mondo? vi mancherà?
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